Chiarimenti frutto anche del confronto in corso con Confindustria. Dieci giorni fa, in un incontro tra il ministro Adolfo Urso e il presidente dell’associazione degli industriali, Emanuele Orsini, era emersa l’intenzione del ministero di garantire sia una revisione al rialzo delle aliquote del credito d’imposta - arrivando probabilmente al 50% - sia un pacchetto di semplificazioni tecniche. Per il primo intervento, che dovrebbe essere accompagnato anche da un’ulteriore maggiorazione del beneficio fiscale se si acquistano pannelli fotovoltaici made in Europe, si ricorrerà probabilmente a un emendamento in Parlamento. Le semplificazioni, invece, di fatto sono sancite con le Faq elaborate insieme al Gse (Gestore dei servizi energetici) e da oggi disponibili sul sito del ministero (www.mimit.gov.it) e sul sito del Sole 24 Ore (www.ilsole24ore.com).
Energy service company
Anche le Esco (Energy service company) rientrano tra i beneficiari degli incentivi del piano 5.0. In pratica, attraverso gli investimenti realizzati, le Esco permettono di ottenere un’efficienza energetica sui processi dell’azienda cliente e questo, nell’interpretazione del Mimit e del Gse, consente di farne potenziali beneficiari dei crediti d’imposta. L’oggetto della valutazione di efficientamento, tuttavia, saranno i processi dell’azienda cliente sui quali la Esco è intervenuta per ridurre i consumi energetici.
Impianti di illuminazione e climatizzazione
Un’apertura significativa, ad esempio per il settore alberghiero, arriva con i chiarimenti sugli impianti tecnici di servizio come quelli di illuminazione e climatizzazione impiegati negli alberghi, ma anche in ambito ospedaliero e negli esercizi commerciali. Saranno ammessi tra gli investimenti incentivabili, a condizione che siano gestiti da appositi software di gestione efficiente dell’energia.
Leasing e noleggio
Nessun obbligo di acconto pari ad almeno al 20% per le imprese che optano per la sottoscrizione di un contratto di leasing. In questo caso, infatti, è sufficiente la stipula e l’emissione della fattura del maxi-canone anticipato, anche se inferiore al 20%, come conferma dell’avvio dell’investimento. Alcuni chiarimenti riguardano l’acquisto di beni strumentali 4.0, che è la condizione minima per accedere ai più generosi crediti d’imposta 5.0, abbinandovi un risparmio energetico che sia pari ad almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, almeno il 5% del processo interessato dall’investimento. Una delle Faq, in particolare, riguarda le «società di locazione operativa», ad esempio chi noleggia a lungo termine carrelli elevatori. Se una società di questo tipo acquista un bene strumentale 4.0 per noleggiarlo a un soggetto terzo e rientra tra i beneficiari del credito d’imposta ha due modi - alternativi tra loro - per dimostrare di aver soddisfatto i vincoli di efficienza energetica. Può farlo “internamente”, cioè sulla base del suo processo interno (ad esempio misurando l’efficienza complessiva della flotta di carrelli gestiti); oppure “esternamente” valutando il miglioramento dell’efficienza energetica direttamente nei processi dell’utente del servizio di noleggio.
Agricoltura
Il ministero e il Gse avevano già chiarito che possono essere agevolati gli investimenti in veicoli agricoli e forestali, con una serie di condizioni tra le quali il passaggio da motori Stage I o precedenti a Stage V. Ora viene chiarito che questo può avvenire senza obbligo di rottamazione del vecchio trattore. Precisati poi gli ambiti del settore agricolo in cui si può parlare di «struttura produttiva» e di «processo produttivo». Nella prima categoria rientrano il terreno agricolo in cui sono svolti tutti i processi produttivi connessi a una specifica coltivazione o attività zootecnica. Come processo produttivo viene considerata la singola la fase agronomica, come la fase di preparazione del terreno, la semina, il trattamento o irrorazione, il diserbo, la concimazione o la raccolta. Ok anche alle macchine agricole semoventi tra i beni incentivabili, anche se non rientrano nella categoria vera e propria dei trattori in quanto non omologate secondo il regolamento Ue 167/2013 (a condizione che rispettino i requisiti di base relativi all’utilizzo in ambito agricolo e forestale).
Solare termico e risparmio energetico
Ok anche agli impianti solari termici tra quelli da fonte rinnovabili ammessi agli incentivi. La condizione è che il calore prodotto sia interamente destinato al processo produttivo. Su questo punto, con il Gse, sono in corso di definizione i parametri per calcolo del costo massimo ammissibile. Ministero e Gse si soffermano poi sul caso di beni complessi e unici, come una linea di produzione “customizzata” destinata a un processo specifico. Qual è in questa situazione il termine di confronto per calcolare il risparmio energetico? Nell’impossibilità di praticare uno scenario controfattuale, mancando sul mercato beni comparabili, è consentito scomporre la linea di produzione in componenti significativi dal punto di vista dei consumi per poi condurre uno scenario controfattuale parziale solo su questi elementi. Viene poi precisato che anche nel caso in cui il progetto di innovazione preveda l’integrazione del processo produttivo con una nuova linea in funzione all’interno di una diversa struttura produttiva nella disponibilità dell’impresa, per il calcolo della riduzione dei consumi energetici è possibile adottare lo scenario controfattuale o, in alternativa, confrontare l’indicatore di prestazione energetica della nuova linea produttiva con quello ottenuto come media degli indicatori delle linee preesistenti. Una Faq specifica è invece dedicata alla campagna di misure per la stima del consumo energetico normalizzato, che non deve essere necessariamente vincolata a una frequenza di campionamento.
Vendita del bene e software
Nel caso di un investimento in un bene strumentale che sostituisce un bene esistente, non è obbligatorio alienare, cioè vendere o dismettere, il bene sostituito. Il Mise raccomanda comunque, tuttavia, anche ai fini di un eventuale accertamento, di mantenere un registro aggiornato degli asset aziendali che mostri chiaramente la sostituzione del bene e la sua nuova destinazione. Confermato, poi, nell’ambito del settore della logistica, l’ammissibilità alle agevolazioni dei progetti di innovazione che riguardano il miglioramento del processo di gestione delle rotte, ad esempio attraverso l’implementazione di software e soluzione digitali per ottimizzare i percorsi della flotta aziendale, migliorare la gestione dei flussi logistici e la tracciabilità delle merci.
Il Sole 24 Ore - Carmine Fotina