18 ottobre 2024

Leo chiude alla proroga per il concordato preventivo biennale

Per il Viceministro il termine del 31 ottobre non si può spostare. Lunedì 14 arrivano i dati per il ravvedimento sul 2018-2022

La proroga del termine del 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale “non si può fare”. Nonostante le insistenze dei commercialisti, che a più riprese hanno sottolineato le difficoltà che stanno incontrando e chiesto di avere più tempo a disposizione per valutare le convenienza della proposta, dal Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, arriva una chiusura netta.

Il motivo, come prevedibile, è connesso alla necessità di avere “tutti i dati certi e chiari” per l’approvazione della legge di bilancio. “Se dipendesse da noi – ha spiegato ieri – vorremmo dare una proroga all’infinito per il concordato. Siamo sempre ben consapevoli delle esigenze dei professionisti e delle imprese, ma siamo nell’impossibilità oggettiva di fare una proroga, perché se si va oltre coi tempi ci troviamo a non poter gestire una fase cruciale. Siamo di fronte all’Europa, a cui dobbiamo dare una prova di serietà”.

“Tutto è legato – ha aggiunto – ai tempi della presentazione al CdM della legge di bilancio e all’approvazione poi nelle fasi parlamentari, questo è il motivo per cui quella data (il 31 ottobre, ndr) purtroppo deve rimanere ferma”. Il Viceministro ha ricordato come, in passato, il Governo sia andato incontro alle esigenze dei professionisti, come quando, ad esempio, “stavano arrivando 28 milioni di cartelle esattoriali nelle case dei contribuenti. Abbiamo detto: questo non si può fare, facciamo una tregua e l’abbiamo fatta”.

Questa volta, però, le richieste dei commercialisti non potranno essere accolte, anche se, nell’ottica di “darsi tutti una mano”, si farà il possibile per agevolarne il lavoro. In questo senso, ha continuato Leo, “Ministero, Agenzia delle Entrate e Sogei hanno fatto un’operazione molto importante, perché il giorno 14 verrà messa a disposizione di tutti i contribuenti, nel loro cassetto fiscale, la ricostruzione di tutti i redditi” per il periodo 2018-2022, in modo da poter accedere al ravvedimento speciale previsto per i soggetti ISA che decideranno di aderire al concordato.

Iniziativa, quest’ultima, anticipata nella mattinata di ieri dalla stessa Sogei, con un comunicato stampa in cui si spiegava che “al fine di rendere più immediata la comprensione della norma (introdotta dalla L. 7 ottobre 2024 n. 143 di conversione del DL 113/2024, ndr) e i suoi vantaggi, l’Agenzia delle Entrate e Sogei hanno predisposto un’apposita integrazione della Scheda di sintesi, già messa a disposizione nel cassetto fiscale dei contribuenti, con una tabella contenente gli elementi informativi utili del contribuente nonché il calcolo dell’imposta sostitutiva da versare per l’eventuale adesione all’opzione di ravvedimento”.

All’interno della stessa funzionalità del cassetto fiscale, continua la nota stampa, “i medesimi dati verranno resi disponibili in formato elaborabile (.csv) in modo che il contribuente (o il suo intermediario abilitato) potrà scaricarli anche nel suo PC per utilizzarli. La Scheda di sintesi aggiornata e il file .csv, accompagnati da una Guida per la lettura, saranno disponibili ai contribuenti a partire dal 14 ottobre”.

“Prendiamo atto delle parole del Viceministro Leo – ha commentato con Eutekne.info il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio – ma manteniamo l’interlocuzione aperta non solo con il MEF, ma anche con Palazzo Chigi per spiegare che, tecnicamente, a poco più di 10 giorni lavorativi dalla scadenza del 31 ottobre, non ci sono abbastanza ore lavoro per soddisfare le esigenze di una platea potenziale di quasi 5 milioni di partite IVA”.

Pur avendo “apprezzato lo sforzo” di mettere a disposizione entro lunedì 14 ottobre i dati relativi ai periodi dal 2018-2022 ai fini del ravvedimento speciale, secondo il numero uno dei commercialisti rimane il rischio che, con così poco tempo a disposizione per valutare la proposta del Fisco, molti contribuenti possano decidere di non aderire. “Capisco le esigenze di avere numeri certi per l’approvazione della legge di bilancio – ha continuato – ma basterebbe una proroga anche di 15 giorni, che non servirebbe solo a professionisti e imprese, ma soprattutto al Governo per garantire che le aspettative di incasso legate al concordato non vengano disattese”.

Savino Gallo  -  Eutekne