Con la prossima Legge di Bilancio, dovrebbero essere introdotte diverse misure a sostegno del ceto medio, al contempo, però, è probabile che si dovrà dire addio a qualche agevolazione, come ad esempio al bonus mobili.
Per quanto riguarda i bonus edilizi, si attendono tagli e ridimensionamenti. Andiamo con ordine.
Bonus mobili
Al capolinea il bonus mobili, la detrazione del 50% destinato ad arredi e all’acquisto di elettrodomestici per una spesa massima di 5.000 euro. Si tratta di un’agevolazione che, negli ultimi anni, è sempre stata riconfermata. Al momento, però, alla luce della linea di cautela assunta dal Governo in tema dei conti pubblici; l’ipotesi più probabile è che l’agevolazione non sia rinnovata.
Superbonus e bonus barriere architettoniche
In bilico anche il futuro del Superbonus, lo sconto al 65% per gli interventi di efficientamento energetico, l’ipotesi più probabile è che il Governo non rinnovi l’incentivo. Il bonus barriere architettoniche al 75%, invece, anche se è in scadenza a fine anno, rientrerà nelle agevolazioni standard destinate a tutte le ristrutturazioni.
Bonus casa “ordinario”
Il bonus casa “ordinario” è un caso complesso. Al momento, l’agevolazione è pari al 50% per le prime case e al 36% per le seconde. Dal 1° gennaio 2026 è prevista una riduzione al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le altre case. In altre parole, interventi come il rifacimento degli impianti, l’installazione di infissi o di pome di calore, la manutenzione straordinario dei bagni, potrebbero usufruire, salvo modifiche, di uno sconto del 36%.
La riduzione dell’incentivo rischia, da una parte, di incentivare il lavoro “nero” e dall’altro di affossare il mercato dell’edilizia residenziale. Si tratta di conseguenze che potrebbero portare il Governo a valutare una revisione delle percentuali. Tuttavia, il destino di queste agevolazioni dipende dalle risorse disponibili; considerando che tra le priorità della prossima manovra rientra il taglio dell’Irpef per il ceto medio.
Fiscalfocus - Lucia Giampà