23 dicembre 2025

Rottamazione 5: parte il contro alla rovescia ma non sarà per tutti

Nella rottamazione quinquies, con l’emendamento alla manovra 2026 approvato al Senato in commissione Bilancio, gli interessi da dilazione vengono ridotti dal 4% al 3 per cento. Il resto dell’impianto è invece confermato, per cui sul fronte tributario sono coinvolti solo gli affidamenti rivenienti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva. A questo punto, il perimetro della futura sanatoria appare chiarito.

L’impostazione è molto diversa rispetto al passato: mentre in precedenza vigeva la regola che tutti i carichi di agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) potevano accedere alla sanatoria, con l’esclusione delle partite tassativamente indicate dalla legge, nella disciplina in esame è l’elencazione dei ruoli ammessi a essere tassativa. Sono infatti inclusi i carichi affidati entro il 31 dicembre 2023 che riguardino solo ed esclusivamente tre categorie di debiti.

1 IL PERIMETRO

Dai debiti tributari alle multe stradali

La prima tipologia è quella tributaria e comprende le iscrizioni a ruolo derivanti dalla liquidazione e dal controllo formale delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva. Stante la formulazione del disegno di legge, è evidente che vi rientrino non solo le ipotesi dell’omesso pagamento delle imposte dichiarate, ma la totalità dei rilievi che scaturiscono dalle  procedure in questione, quale ad esempio la rettifica delle detrazioni e ritenute dichiarate. Poiché la rottamazione si rivolge alle partite in gestione ad agenzia delle Entrate – Riscossione, la sanatoria non include le somme che sono oggetto di dilazione sulla base degli avvisi bonari emessi dall’agenzia delle Entrate in esito ai controlli automatizzati, prima dell’iscrizione a ruolo degli importi dovuti. Sono pertanto fuori dalla nuova definizione agevolata, tra l’altro, tutti gli accertamenti esecutivi, gli atti aventi a oggetto le imposte indirette sui trasferimenti (registro, successioni e donazioni) e i tributi locali.

Infine, sono potenzialmente interessate dalla sanatoria anche le sanzioni pecuniarie da violazioni del Codice della strada, se sono state irrogate da amministrazioni statali. Sono invece escluse quelle comminate da corpi di polizia locale.

2 L’ADESIONE

Domanda telematica entro il 30 aprile

Data la difficoltà di individuare con precisione le partite interessate dalla definizione, è confermata la regola che agenzia delle Entrate Riscossione metterà a disposizione dei debitori, nella apposita area riservata del proprio sito, l’elenco dei carichi che si potranno includere nella domanda. L’istanza va presentata solo in via telematica entro il 30 aprile 2026. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che si paga la sola sorte capitale, con azzeramento dunque di sanzioni, interessi e aggio di riscossione, unitamente al costo di notifica della cartella e al rimborso delle eventuali spese per procedure esecutive.

3 I LIMITI

Le condizioni sul rientro per i decaduti

La perimetrazione della rottamazione quinquies produce effetti anche su chi è decaduto dalle precedenti edizioni della sanatoria. È infatti stabilito che i soggetti che non hanno rispettato i piani di rientro pregressi possono essere ammessi alla nuova rottamazione unicamente per i carichi sopra indicati. Una regola particolare riguarda la rottamazione quater. In questo caso, è previsto che la “migrazione” nella quinquies, oltre a essere limitata agli affidamenti, sarà possibile solo per i soggetti che erano decaduti al 30 settembre 2025. Chi abbandona la quater dopo il 30 settembre scorso, dunque, perde qualunque chance di sanatoria.

4 LE ENTRATE TERRITORIALI

Necessario attendere la decisione degli enti

Una menzione a parte meritano le entrate degli enti territoriali (Comuni, Regioni e Province). In questo caso, il disegno di legge introduce una norma che consente a regime a tali enti di adottare una definizione agevolata secondo modalità e criteri stabiliti a livello locale. In sostanza, questo significa che le autonomie potranno deliberare delle rottamazioni libere da vincoli legislativi statali, alla condizione che la sorte capitale sia sempre dovuta per intero. Ciò, anche nell’ipotesi in cui le entrate siano gestite da agenzia delle Entrate Riscossione, non essendovi alcuna causa ostativa nella disposizione di riferimento.

5 I PAGAMENTI

Possibili fino a 54 rate bimestrali

Il pagamento può avvenire in un massimo di 54 rate bimestrali, a partire dalla prima rata in scadenza a luglio 2026. Tuttavia, poiché la rata minima non può essere inferiore a 100 euro, in presenza di debiti modesti la dilazione massima non sarà concretamente ammissibile. Gli interessi da dilazione sono stati ridotti, in sede di emendamento, dal 4% al 3 per cento. Un’altra novità rispetto al passato riguarda il fatto che le rate sono tutte uguali e non vengono quindi riproposte le due maxi rate iniziali pari al 10% ciascuna del totale del debito.

6 L’ADDIO ALLA DEFINIZIONE

Quando scatta la fuoriuscita

Anche la disciplina della decadenza è diversa. Nella rottamazione quater, si ricorderà che è sufficiente il mancato, insufficiente o ritardato pagamento anche di una sola rata per perdere i benefici di legge. Nel contempo, vale la regola secondo cui il ritardo di cinque giorni nel versamento non comporta mai la caducazione dalla procedura. Nella quinta edizione della sanatoria, sono invece previste tre cause di decadenza. La prima, riguarda l’omesso pagamento della rata unica, in scadenza al 31 luglio. Non è chiaro se, in caso di scelta del versamento dilazionato, anche il mancato pagamento della prima rata comporti conseguenze, in mancanza di qualunque indicazione nella previsione dello schema di norma. La seconda condizione si realizza con il mancato pagamento di due rate anche non consecutive.

A questo riguardo, va però segnalato il fatto che, non essendo più riproposto il ritardo tollerato di cinque giorni, in via di principio, anche un solo giorno di ritardo può attivare la fonte di innesco della decadenza.

Infine, è stabilito che il mancato versamento dell’ultima quota è anch’essa causa di decadenza. In proposito, si rileva che sarebbe stato molto più ragionevole accogliere uno degli emendamenti proposti che disponeva semplicemente l’avvio delle procedure per il recupero coattivo della sola ultima rata, senza alcun effetto sulla validità della sanatoria. Nella versione oggi approvata, invece, si potrebbe assistere all’assurdo in cui un debitore, dopo aver puntualmente rispettato un piano di pagamenti (ad esempio, di 50 rate bimestrali), si vede disconoscere tutti i benefici perché ha corrisposto l’ultima rata magari con due giorni di ritardo. E questo sarebbe davvero inaccettabile.La decadenza comporta il ripristino dell’intero debito originario.

IlSole24Ore - Luigi Lovecchio