21 novembre 2025

Rottamazione quinquies, piena operatività dal 2026: quando conviene davvero

La Rottamazione quinquies diventerà operativa dopo l’entrata in vigore della Manovra 2026. Nei successivi 20 giorni saranno pubblicate le modalità di accesso.

Quando sarà disponibile la possibilità di accedere alla Rottamazione quinquies? Da gennaio 2026, con l’entrata in vigore della Manovra. Entro 20 giorni dall’entrata in vigore l’agente della riscossione pubblica sul proprio sito le modalità (esclusivamente telematiche) che dovranno utilizzare tutti coloro che intendono inviare istanza di adesione.

I dati necessari a individuare i carichi definibili saranno resi disponibili dall’agente della riscossione ai debitori nell’area riservata.

Rottamazione quinquies, accesso dopo l’entrata in vigore della Manovra 2026

La nuova Rottamazione prevista per il 2026, inizialmente fonte di molti dubbi, è ora confermata con il testo bollinato della Manovra e diventerà operativa con l’entrata in vigore delle relative norme. La misura consente ai contribuenti di rottamare i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, purché non siano già inclusi in una Rottamazione-quater ancora valida al 30 settembre 2025.

I carichi affidati devono essere relativi a imposte non versate risultanti dalle dichiarazioni annuali, dagli esiti dei controlli automatizzati o formali (artt. 36-bis e 36-ter del DPR 600/1973; artt. 54-bis e 54-ter del DPR 633/1972) e ai contributi previdenziali Inps non pagati. Restano esclusi i debiti derivanti da accertamento. Possono essere inclusi nella definizione anche:

•                     i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2017 per cui si è determinata l'inefficacia della relativa definizione;

•                     i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 per i quali, alla data del 30 settembre 2025, si è determinata l’inefficacia della definizione;

•                     i debiti rientranti in procedure concorsuali o di composizione della crisi d’impresa, con applicazione delle regole dei crediti prededucibili;

•                     le sanzioni amministrative per violazioni del Codice della strada, limitatamente agli interessi e all’aggio di riscossione.

Restano invece esclusi i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 per i quali, alla data del 30 settembre 2025, risultano tutte le rate già pagate.

Il termine “entro il 31 dicembre 2023” si riferisce alla data di affidamento del carico all’Agente della riscossione, non alla data di notifica della cartella al contribuente. Di conseguenza, rientra nella Rottamazione quinquies anche una cartella notificata nel 2024, se il relativo carico è stato affidato entro dicembre 2023.

Ad esempio, la Beta S.p.A. ha quattro cartelle: IVA 2021 affidata il 30 novembre 2023; ritenute 2022 affidate il 27 dicembre 2023 (con notifica a marzo 2024); contributi INPS 2020 affidati il 5 settembre 2023; IRAP 2022 affidata nel 2024 e notificata il 10 febbraio 2024.

In questo caso, la società potrà rottamare le prime tre cartelle, in quanto tutte affidate entro il 31 dicembre 2023 (anche quella notificata nel 2024, ma comunque affidata entro dicembre 2023). Resta esclusa la cartella affidata nel 2024, così come qualsiasi piano di rottamazione-quater ancora in corso al 30 settembre 2025.

La domanda di adesione, quali effetti 

In presenza di tutti i requisiti, il contribuente può aderire alla Rottamazione quinquies presentando istanza di adesione online entro il 30 aprile 2026 indicando i carichi da definire, scegliendo il piano di pagamento (fino a 54 rate) e dichiarando l’eventuale presenza di giudizi pendenti impegnandosi a rinunciarvi. In presenza di contenziosi sui debiti oggetto di definizione, il giudice sospende il procedimento fino al versamento della prima rata; con tale pagamento il giudizio si estingue automaticamente e le sentenze non ancora passate in giudicato diventano inefficaci. Entro lo stesso termine del 30 aprile 2026 è possibile integrare o correggere la dichiarazione già inviata.

Dalla presentazione dell’istanza di adesione, sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza, così come eventuali piani di rateazione già attivi, fino alla scadenza della prima (o unica) rata. Non possono essere iscritti nuovi fermi o ipoteche né avviate ulteriori azioni esecutive; quelle in corso restano sospese, salvo il caso in cui si sia già svolto con esito positivo il primo incanto. Per tutta la durata della procedura, il debitore non è considerato inadempiente ai fini fiscali ai sensi degli artt. 28-ter e 48-bis del DPR 602/1973 e può ottenere un DURC regolare, utile per partecipare ad appalti o accedere a agevolazioni pubbliche.

Quando conviene aderire, un aspetto da non sottovalutare 

Tra i mille dubbi e le varie casistiche affrontate, c’è un aspetto rilevante da non sottovalutare nel caso in cui il contribuente avesse in corso una rateizzazione ordinaria. Partendo dal presupposto che questo non precluderebbe l’accesso, bisogna tenere a mente che la rateizzazione ordinaria viene sospesa con la presentazione della domanda e revocata d’ufficio con il versamento della prima o unica rata al 31 luglio 2026.

Se, però, per qualsiasi motivo si decade dalla quinquies non si potrà più chiedere una rateazione ordinaria sugli stessi debiti. In termini pratici: il contribuente diligente, che oggi sta rispettando un piano ordinario, se passa alla quinquies si gioca l’ultima rete di sicurezza; chi invece non ha mai dilazionato non sacrifica nulla e, di fatto, corre un rischio minore.

La società Alfa ha tre cartelle affidate all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023, per un totale di 30.000 euro: IVA, ritenute e contributi INPS. Nel 2024 ha attivato una rateizzazione ordinaria in 72 rate e sta pagando regolarmente.

A gennaio 2026, con l’entrata in vigore della Manovra, Alfa verifica nell’area riservata che tutte e tre le cartelle sono definibili in Rottamazione quinquies. Aderendo entro il 30 aprile 2026:

•                     non pagherebbe sanzioni e interessi;

•                     potrebbe scegliere fino a 54 rate (importo minimo 100 euro);

•                     vedrebbe sospesa la vecchia rateizzazione ordinaria, che verrebbe revocata al pagamento della prima rata quinquies (31 luglio 2026).

Se però Alfa in futuro decade dalla quinquies, non potrà più chiedere un nuovo piano ordinario sugli stessi debiti: la “rete di sicurezza” della rateizzazione ordinaria è persa.

Martina Giampà - Fiscalfocus