Una delle novità più significative introdotte dal disegno di legge di Bilancio riguarda la sostituzione dei beni strumentali usati e il relativo meccanismo di maggiorazione automatica del costo di acquisto. In base alla nuova formulazione, gli investimenti in beni materiali di cui all’allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, effettuati in sostituzione di macchinari interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio, potranno accedere a una maggiorazione automatica del costo fiscale fino al 220%.
La misura della maggiorazione sarà articolata su tre livelli:
220% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
140% per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
90% per investimenti oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro.
Si tratta di una svolta importante rispetto all’attuale Piano transizione 5.0, che prevede un percorso molto più rigoroso e documentato per poter accedere ai benefici fiscali in caso di sostituzione dei beni.
Nel quadro della 5.0, infatti, le imprese sono tenute a dimostrare il miglioramento dell’efficienza energetica derivante dall’investimento, fornendo evidenze tecniche elaborate dai costruttori o da altri soggetti qualificati, secondo metodologie riconosciute a livello internazionale.
A tal fine, le aziende possono produrre dichiarazioni del costruttore o perizie asseverate che attestino la conformità del nuovo bene agli standard tecnici di riferimento, come le serie Iso 14955 o Iso 12759, oppure le Iec 61800, Iec 60034 e En 50598. È inoltre ammessa la dimostrazione che il macchinario impiega componenti conformi ai regolamenti europei sull’efficienza energetica (tra cui, ad esempio, i regolamenti UE 2019/1781, 2019/1783, 2019/1784, 2015/1095, 2019/2018 e 2016/2281) in sostituzione di parti analoghe montate su macchinari obsoleti. In alternativa, il miglioramento può essere comprovato mediante report di prova redatti dal costruttore ai sensi dell’articolo 9 della norma Iso 14955-2, oppure tramite certificati di audit rilasciati da organismi accreditati, che attestino il rispetto degli standard internazionali più aggiornati in materia di efficienza energetica. In sostanza, per accedere ai benefici della Transizione 5.0 l’impresa deve poter fornire una traccia documentale chiara, verificabile e basata su standard riconosciuti, capace di dimostrare in modo oggettivo il miglioramento energetico ottenuto grazie all’investimento.
Il disegno di legge di Bilancio introduce invece un approccio più diretto e automatico: per gli investimenti che sostituiscono beni tecnologicamente analoghi, già completamente ammortizzati da oltre due anni, la maggiorazione del costo di acquisto potrà essere riconosciuta senza la necessità di attestare puntualmente il miglioramento energetico, ma semplicemente in quanto tali investimenti comportano, in via presunta, una riduzione dei consumi grazie alla sostituzione di macchinari obsoleti con tecnologie più recenti. Una semplificazione significativa, dunque, che mira a stimolare la sostituzione del parco macchine industriale e a favorire la diffusione di tecnologie produttive più moderne ed efficienti, riducendo al contempo gli oneri documentali e le incertezze applicative che hanno finora limitato la piena operatività del Piano Transizione 5.0.
IlSole24Ore - Roberto Lenzi